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mauriziomao89

Sulle Riforme Costituzionale

Signor Presidente, Rappresentanti Governo, Senatori e Senatrici, ho ascoltato (youtube) con interesse molti interventi. In Italia il dibattito sulle riforme costituzionale e (sull'istruzione del senato federale) è ormai una costante di ogni legislatura, che va avanti da 30 anni mi stupisco dunque che qualcuno parli ancora di eccessiva fretta nel varare questo riforma. Il superamento del bicameralismo paritario un obiettivo importante ma lo è altrettanto il rafforzamento del ruolo del Governo nel processo legislativo. Uno dei problemi più gravi processo legislativo. Uno dei problemi più gravi del nostro modello di Governo è sempre stata la debolezza dell'Esecutivo in parlamento. E' da questo debolezza che è nato l'abuso dei decreti-legge. Ebbene, una volta approvata questa modifica costituzionale insieme alla riforme del Senato e (Camera dei Deputati) il Governo non avrà più alibi, perché una delle norme approvate dalla commissione prevede un percosso preferenziale per i disegni di legge presentati dall'Esecutivo. Ma però diventerà più difficile per i cittadini far sentire la loro voce. Abbiamo abbassato la soglia del quorum per il referendum, ma si alza il numeri di firma da raggiungere per poterlo presentare. E lo stesso accade anche per le leggi di iniziativa popolare. In sostanza, ci sembra che due modifiche configuro un ridimensionamento e non configura un ridimensionamento e non un spazio di agilità, questi due punti mi premetto avanzare dei dubbi. L'immunità parlamentare, ormai completamente fuori dalla storia, un retaggio medievale che aveva un senso nel 1200, quando è stata introdotta data la presenza di regimi feudali, importati, papi, che avevano il potere temporale e vassalli di vari o generiche. Allora serviva che per il rappresentati del popolo ci fosse una garanzia nei conformi dei soprusi e delle limitazioni di libertà dei rappresentati del popolo stesso. Adesso, dopo l'abrogazione dello statuto alberino e la caduta del regime fascista, non più senso. Questo è non fondamentale, perché l'Europa che considero l'unico possibile risposta alla grande crisi economica, oggi è il nostro contenitore, il nostro orizzonte fondamentale, anche dal punto di vista istituzionale. Tutti oggi parlano di bicameralismo prefetto che si vuole modificare. Pochi si rendono conto, mi sembra che in realtà oggi non siamo in bicameralismo. Ma stiamo vivendo in un sistema molto più articolato che (tricamerlismo imprefetto) perché ci sono anche le istituzione europee. In realtà la situazione è ancora più complessa perché a livello europeo non abbiamo soltanto il parlamento, ma anche il consiglio e la commissione europei. Rischiamo di puntate alla luna ma di guardare solo il dito, se pensiamo che sia soltanto un problema di rapporta tra Senato e Camera e tra Governo. Le decisioni fondamentali per il nostro futuro si prendono più Bruxelles che a Roma. Il 70% della Normativa in vigore in Italia ha origine comunitaria, anzi europea e non sempre ha un'origine di natura parlamento. E' dunque importante che le istituzioni parlamentari italiane facciano sentire la propria voce nel dibattito che avviene a Bruxelles a livello europeo, tra i diversi Governi. Oggi dobbiamo fare in modo che la voce noi cittadini italiani, la voce delle imprese italiane, la voce degli interessi italiani posso riecheggiare con forza davanti alle istituzione europee. Un Senato che si occupi europee, che abbia un funzione di raccordo tra l'unione europea e le regioni svolerà questo fusione fondamentale, che mi sembra molto meno secondario rispetto ad un dibattito velleitario sull'importanza o meno di avere un Senato eletto con sistema di prima o seconda grado, per questo pasta che gruppi facciamo il nome candidato senatore (di prestanza regionale) in campagna elettorale. Però questo a mio avviso sono dettagli rispetto alle grandi sfide che dobbiamo affrontare.

 Maurizio Murante (cittadino democratico)

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